Il termine di Interludio pianistico, evoca direttamente l’immagine del passato in cui una musica, di carattere improvvisativo, veniva eseguita come intermezzo tra due scene, atti o tempi di un’opera lirica, di uno spettacolo teatrale o di altra cerimonia. In effetti, questo programma è pensato per essere attagliato ad una cerimonia dei nostri giorni, permettendo l’avvicendarsi di
“Flow Signs” è l’ambizioso progetto di Theo Allegretti e Francesco Giannico, musicista elettroacustico. L’utilizzo atipico, improvvisativo e intuitivo del pianoforte di Theo Allegretti, calato all’interno di atmosfere ambient e minimali, impreziosite da tratti di jazz contemporaneo, si muove alla ricerca di una commistione con gli interventi messi in gioco da Francesco Giannico, che si concretizzano
L’interesse per le commistioni con le musiche etno-world viene da lontano. Già nellla prima metà dei novanta, Theo Allegretti presenta dei brani in cui appaiono influenze melodiche e ritmiche marcatamente etniche e, senza riduttivi distinguo, adopera elementi sonori anche lontani tra loro, attraverso l’utilizzo di piano, piano preparato e percussioni. A questi, si miscelano sonorità
In questa macro-area convergono lavori che hanno preso forma di Recital/Concerto con testi di autori vari, in prosa e in poesia, intorno a diversi temi [“Dialogo con l’Anima” (con Giovanni Maria Buzzatti, 2010). “Spettacolo Improvviso…” (con Antonella Raimondi, 2011). “Gargantua e Pantagruele” (con Ivano Capocciama, 2011). “Alberi e Stelle”, “Serata Afro-Americana” (…) (Compagnia Astrarte,
In questo programma Theo Allegretti attinge i suoi materiali sonori da un cospicuo repertorio di musiche originali, alcune delle quali risalenti fino agli anni ottanta, che egli cerca di rielaborare in diverse maniere e forme tanto da darne ogni volta una vitalità rinnovata, arricchendole di nuove ispirazioni e spunti attraverso la sua modalità improvvisativa. Sono
